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ALESSANDRIA PERCHE'?
ALESSANDRIA PERCHE'?
CINECLUB
INCONTRO

131 min

Genere: Dramma

Lingua: Arabao con sottotitoli italiani

Regia: Youssef Chahine

Con: Farid Shawqi, Mahmoud El Meliguy, Ezzat El Alaili, Youssef Wahby, Yehia Chahine, Leila Fawzi, Akela Kateb, Zeinab Sedky, Ahma...

“Prima opera cinematografica del mondo arabo a carattere autobiografico, è la cronaca agrodolce di un’infanzia nella cosmopolita Alessandria durante la
Seconda guerra mondiale. Al centro di un dispositivo narrativo in cui convivono varie storie e vari generi cinematografici c’è Yahia, un sedicenne affascinato dai film hollywoodiani che sogna di fare l’attore. [...]
Alla sua uscita fu proibito in tutti i paesi arabi, i quali accusarono il regista di sostenere la politica di Sadat.
[...] Forse dietro il divieto c’erano altri inconfessabili motivi, in particolare il fatto che per la prima volta in un film arabo figurava esplicitamente l’omosessualità. Mescolando immagini d’archivio e di finzione, musical e affresco storico, racconto intimista e grande epopea, Chahine firma il suo film più personale e il più riuscito della sua lunga carriera”. (Tewfik Hakem)
Restaurato nel 2018 da Association Youssef Chahine in collaborazione con MISR International Films presso il laboratorio Aura

131 min

Genere: Dramma

Lingua: Arabao con sottotitoli italiani

Regia: Youssef Chahine

Con: Farid Shawqi, Mahmoud El Meliguy, Ezzat El Alaili, Youssef Wahby, Yehia Chahi...

“Prima opera cinematografica del mondo arabo a carattere autobiografico, è la cronaca agrodolce di un’infanzia nella cosmopolita Alessandria durante la
Seconda guerra mondiale. Al centro di un dispositivo narrativo in cui convivono varie storie e vari generi cinematografici c’è Yahia, un sedicenne affascinato dai film hollywoodiani che sogna di fare l’attore. [...]
Alla sua uscita fu proibito in tutti i paesi arabi, i quali accusarono il regista di sostenere la politica di Sadat.
[...] Forse dietro il divieto c’erano altri inconfessabili motivi, in particolare il fatto che per la prima volta in un film arabo figurava esplicitamente l’omosessualità. Mescolando immagini d’archivio e di finzione, musical e affresco storico, racconto intimista e grande epopea, Chahine firma il suo film più personale e il più riuscito della sua lunga carriera”. (Tewfik Hakem)
Restaurato nel 2018 da Association Youssef Chahine in collaborazione con MISR International Films presso il laboratorio Aura
Introduce Andrea Morini. Questa proiezione è dedicata a Patrick Zaki
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